Alberto Cipolla
Strumento:
Corso:
- Composizione Pop Rock
- AFAM
NOME: Alberto Cipolla
CITTA': Carmagnola (TO)
CORSO: Writing&Production BAC
ANNO DI NASCITA: 1988
DA QUANTO TEMPO SUONI/CANTI?
Professionalmente sono ormai circa 10-11 anni. Da quando ho finito le superiori ho iniziato a procacciarmi i primi lavori nell’ambito musicale accompagnando cori, scrivendo musica per rappresentazioni teatrali studentesche, suonando come tastierista per diversi progetti o facendo qualche concertino mio. Come studi, invece, saranno circa 20 anni: ho iniziato a studiare pianoforte che ne avevo 10 e ora ne ho 30 (dai, trentuno, non approssimiamo) quindi il calcolo è facile. Come passione, invece, ancora prima: rompevo le scatole ai miei già in tenerissima età molestando la tastierina Bontempi e la chitarra delle mie sorelle maggiori.
TI RICORDI IL GIORNO IN CUI HAI DECISO CHE AVRESTI VOLUTO FARE IL MUSICISTA?
Il giorno esatto no. Ma ho alcuni ricordi piuttosto nitidi: una volta a uno spettacolo parrocchiale, avrò avuto credo 7 o 8 anni, ero l’unico fiorellino che anziché cantare e fare i movimenti giusti e carini con tutti gli altri stava facendo “air guitar” e scapocciando fingendo di essere su chissà quale palco.
Poi, vabè, quella che poteva comunque restare solo una grande passione è diventata la strada da voler percorrere quando, sul finire del Liceo, mi resi conto che nessuna eventuale facoltà universitaria “normale” mi soddisfaceva del tutto e avrei preferito puntare sul suonare e scrivere.
HAI FREQUENTATO ALTRE SCUOLA DI MUSICA?
Oltre ad aver studiato pianoforte fino a 18 anni, alla fine delle superiori, appunto, ho frequentato la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo facendo un corso di un anno di produzione musicale. Poi grazie ad un amico venni a sapere del CPM e l’anno dopo ci siamo iscritti: ho frequentato qui il corso di Writing & Production, in cui c’erano già Diego Maggi e Fabio Nuzzolese e contemporaneamente, lo stesso anno, ho iniziato gli studi di Composizione al Conservatorio di Torino. Per non restare senza troppe cose da fare, durante gli ultimi tre anni ho affiancato, in parallelo, anche la laurea triennale in Direzione d’Orchestra, sempre in conservatorio a Torino.
STUDI QUALCHE ALTRO STRUMENTO?
“Studio” no. Il mio principale strumento e unico che ho studiato in senso stretto è il pianoforte.
Però fondamentalmente so mettere le mani, quindi, su uno strumento a tastiera. E, uscendo dalla comfort zone dei tasti, penso di strimpellare discretamente bene basso e chitarra (senza virtuosismi, ovvio) e discretamente male la batteria, limitandomi a dei pattern molto semplici (era stato il mio primo strumento in realtà, prima ancora del piano. Non la studiavo ma mi avevano regalato una mini-batteria da piccolino su cui passavo le giornate, fino a che anni dopo un mio amico me la ruppe sancendo così il mio passaggio al piano).
CANTI IN ITALIANO?
No, inglese. Non per scelta “modaiola” o esterofila ma perché un 50% della mia produzione è anche solo strumentale. Mi sembra quindi giusto far sì che, così come in un pezzo solo musicale, anche in quelli cantati ci sia una lingua franca che è potenzialmente (dovrebbe) capita da tutti a prescindere dalla nazionalità e quindi non ridurre il messaggio solo a chi parla esclusivamente italiano.
DOVE TI PIACE ASCOLTARE MUSICA?
Purtroppo l’unico luogo in cui riesco ad ascoltare un disco, o comunque un lavoro “intero”, per intero, è in macchina se devo fare viaggi più o meno lunghi. A casa alla fine rischia sempre di diventare un sottofondo mentre faccio altre cose ma ogni tanto, se riesco, mi piace in tarda serata, quando ho finito di lavorare o sono rientrato o comunque sono libero prima di andare a dormire, prendermi del tempo (togliendolo al sonno, ma amen, abbiamo solo 24 ore), mettere le cuffie e ascoltarmi con attenzione qualcosa.
PREFERISCI LAVORARE IN STUDIO O ESIBIRTI SU UN PALCO?
Mah, sono due esperienze piuttosto diverse tra cui non saprei scegliere. L’atto creativo di quando stai scrivendo, e il pezzo che mano a mano prende forma, un’idea messa giù fa nascere un’altra idea che non avevi fino a che poi senti il brano finito e realmente lì, tangibile, rispetto a quando lo avevi solo in mente, e che poi in genere fa sì che ascolti compulsivamente il pezzo per giorni, è una sensazione estremamente soddisfacente e gratificante. Il palco è scarica più immediata e rapida ma molto potente e dopo un po’ di assenza l’astinenza si fa sentire e c’è gran voglia di tornare a suonare da qualche parte per sfogare un po’ di quello che si ha accumulato e maturato nel frattempo. E divertirsi un sacco.
COME SCRIVI LE TUA CANZONI?
In modi diversi: solitamente l’idea di base mi viene in mente già “così com’è”: un flash fulmineo in cui mi sento in testa già l’arrangiamento e una melodia che poi, con più calma, metto giù e a cui cerco di dare un capo e una coda. Altre volte però mi viene in mente solo una melodia di pianoforte e mi sembra che si basti così (ovviamente comunque dopo averla sgrezzata e averci lavorato per dare un senso alla struttura del pezzo). Mi sono accorto però che negli ultimi tempi se parto a scrivere da me che sto al pianoforte e improvviso vengono fuori cose più o meno simili e sullo stesso stile, quindi sto provando a cominciare da punti di partenza diversi: che sia cantarmi una melodia vocale in testa, o mettere l’idea che mi è venuta non su piano ma con suoni diversi o addirittura partire da strumenti e suoni diversi.
FUTURO PROSSIMO. PROMOZIONE, LIVE, SHOWCASE
Dopo aver finito le date promozionali del disco uscito un anno e mezzo fa (e complice anche il trasloco da Torino a Milano) sono momentaneamente in pausa sul fronte live, ma spero di ripartire presto: sto finendo di produrre i pezzi di quello che dovrebbe essere un prossimo EP e sono ormai agli sgoccioli, ma è ancora presto, però, per dire cosa/come/quando. In più se tutto va bene, in un futuro abbastanza prossimo, dovrebbe uscire in digitale la musica che ho scritto per uno spettacolo teatrale prodotto da una compagnia torinese e andato in scena tra Novembre e Dicembre. Quindi non live nell’immediato futuro ma qualcosa di nuovo da ascoltare sì.
Ah, e poi ovviamente la direzione d’orchestra a Sanremo per gli Eugenio in Via Di Gioia!
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"Get Lucky": il video del Coro CPM
La Musica è viva anche a casa, e i nostri allievi lo dimostrano continuando a suonare e a cantare, regalandoci così dei bellissimi video che condividiamo con voi.
“Get Lucky” (Daft Punk feat. Pharrell Williams e Nile Rodgers) è il brano scelto per questo video che vede protagonisti, guidati dal M° Tommaso Ferrarese, Responsabile di Dipartimento Canto, i ragazzi del coro del CPM provenienti da ogni parte d’Italia e tutti iscritti al percorso Canto AFM:
- Elisabetta Meroni
- Greta Moroni
- Giulia Lazzerini
- Sara Salvigni
- Chiara Ciurlo
- Chiara De Rosa
- Valentina Mazza
- Emauela Senes
- Marta Bonato
- Marina Ferrazzo
- Sara Mancini
- Silvia Rosa
- Chiara Speranza
- Marika Russo
- Raffaella Zago
- Mattia Algieri
- Stefano Cori
- Leoluca Cucinelli
- Ivan Rizzo
- Daniele Azzena
- Francesco Savini
- Gabriele Catoni
- Alessio Zariati
Dopo aver scelto il brano, il M° Ferrarese ha assegnato le parti e inviato il materiale sul quale prepararsi. Ognuno dei ragazzi ha poi registrato il proprio video e l'ha inviato ai nostri tecnici che hanno montato audio e video per questo risultato fantastico che ci fa sentire tutti più vicini nonostante la distanza, rafforzando quel senso di comunità che caratterizza da sempre il CPM!
Buona visione!