Giulia Lazzerini
Strumento:
Corso:
- Canto
- AFAM
NOME: Giulia Lazzerini
CITTÀ: Monza
CORSO: Canto AFAM
ANNO DI NASCITA: 1998
DA QUANTO TEMPO SUONI/CANTI?
Canto da quando ho memoria. A circa sette anni ho cominciato a prendere lezioni di chitarra classica, inizialmente un po’ come dispetto a mia mamma. Preferiva che io suonassi il pianoforte, cosa che tra l’altro poi è successa, ero talmente affascinata dallo strumento che alla fine ho smesso di puntare i piedi.
PERCHE' HAI INIZIATO?
Ho cominciato istintivamente. Ero una bimba timidissima, avevo sempre paura di far trapelare la mia personalità e i miei pensieri. Ho notato sin da subito che nelle melodie e nei timbri degli strumenti trovavo tutte le spiegazioni di cui avevo bisogno e il modo per esprimere cose che a parole non riuscivo a comunicare, era come un incantesimo. Perciò mi nascondevo in camera, mi assicuravo che nessuno potesse sentirmi e cominciavo a cantare, inventandomi testi e motivetti che esternassero tutto ciò che affollava la mia mente.
CHI TI HA ISPIRATO?
Non credo di essere stata ispirata, ascoltavo rapita i dischi di Bruce Springsteen con mio papà e Chopin a casa dei nonni, ma ho sempre pensato al mio modo di esprimermi con la musica come qualcosa di istintivo. Detto ciò, ci sono sicuramente moltissimi artisti che ammiro e da cui cerco di imparare il più possibile, come Esperanza Spalding, di cui amo la fluidità vocale e la forte componente improvvisativa.
TI RICORDI IL GIORNO IN CUI HAI DECISO CHE AVRESTI VOLUTO FARE LA MUSICISTA?
Non c’è stato un giorno preciso, è una cosa di cui mi sono resa conto gradualmente, imparando a conoscermi e facendo scelte sbagliate che però mi hanno reso consapevole delle mie priorità.
PERCHÉ TI SEI ISCRITTA AL CPM?
Non mi bastava più vivere in modo superficiale il mondo a cui sentivo di appartenere. Quindi direi di essermi iscritta al CPM per scavare più a fondo nella musica, studiarla in modo più completo e potermici orientare più facilmente.
IN QUALE EPOCA MUSICALE VORRESTI VIVERE?
Cerco di imparare il più possibile dalle epoche musicali passate e di analizzare la loro influenza su quella attuale, ma vorrei vivere in quest’ultima, senza alcun dubbio. Nonostante i suoi difetti continua a stupirmi e ad offrire interessanti spunti per creare qualcosa di nuovo.
SE POTESSI FAR TORNARE IN VITA UN ARTISTA CHI SCEGLIERESTI?
Se potessi riporterei in vita la mia amata Billie Holiday, ma non perché non mi basti ciò che ci ha già regalato durante la sua carriera. Vorrei “solo” bere un caffé in sua compagnia e chiederle come la sua anima, così stanca e maltrattata, riuscisse a rivelarsi in maniera così spontanea, trasparente ed elegante nella sua vocalità.
3 CANTANTI O GRUPPI PREFERITI
Sicuramente la sopraccitata Billie e Bruce Springsteen, ovvero colui che mi accompagna da sempre. Come terzo metterei Thelonious Monk (vale anche se non è né un cantante né un gruppo?), per il suo modo di suonare così legato alla sua personalità intricata; me ne sono innamorata al primo ascolto, ma per me rimane ancora un mistero.
SEI STATA TRA I PROTAGONISTI DI “MUSICA INFINITA” IL 21/06/2019: COSA HA SIGNIFICATO PER TE PARTECIPARE A QUESTO EVENTO?
Quella di “Musica Infinita” è stata un’esperienza che mi ha fatto crescere su molti aspetti, soprattutto per quanto riguarda la preparazione al concerto. Credo che quei giorni siano stati i più ricchi di musica che io abbia mai vissuto, così intensi e frenetici, pieni di soddisfazioni e di collaborazione con persone che ammiro e a cui sono legata.
COME SEI ENTRATA A FAR PARTE DEL PROGETTO MIXILAND JAZZ BAND? RACCONTACI QUALCOSA SU QUESTA TUA NUOVA ESPERIENZA
Devo ammettere che mi sembra ancora inverosimile come il M° F. Clemente, il direttore della big band, possa aver pensato a me, anche perché prima di iniziare questo percorso non ci conoscevamo quasi! Devo sicuramente ringraziare il M° L. Nobis, che quando Felice ha avuto bisogno del suo consiglio, ha avuto fiducia in me. E ovviamente non potrò mai ringraziare abbastanza Felice, che mi ha permesso di entrare a far parte di una vera e propria famiglia, che mi ha subito accolto e che ogni settimana amo di più. Da quando ho iniziato non ha mai smesso di credere in me, mi guida e supporta in modo incredibile e mi lancia sfide che mi fanno maturare e stupire di me stessa. È quasi un anno che faccio parte della Mixiland, ma ogni volta che canto con loro mi sento emozionata come alla prima prova.
COSA SIGNIFICA PER TE SUONARE AL BLUE NOTE CON LA MIXILAND?
Ho capito quanto l’approccio jazzistico fosse complementare alla mia personalità ascoltando musicisti improvvisare proprio sul palco del Blue Note. Cantare lì è stato un traguardo importante e una dimostrazione a me stessa del fatto che sto seguendo la strada che mi si addice di più. E l’emozione era fortissima: prima di uscire di casa per andare al soundcheck tremavo, quasi incredula del fatto che da lì a poco avrei finalmente realizzato uno dei miei sogni nel cassetto.
Segui Giulia su Instagram!
Giulia ha fatto notizia
San Vittore: inaugurato l'impianto di sonorizzazione
Presente all’evento, oltre a Franco Mussida e al Direttore dell’istituto penitenziario Giacinto Siciliano, anche l’Assessore alla Cultura del comune di Milano Tommaso Sacchi.
Marzo è un mese che inizia con una fine: l’installazione di un impianto di sonorizzazione è infatti un percorso iniziato prima del COVID e che, proprio a causa dello stop alle attività imposto dalla pandemia, ha visto la sua conclusione solo nella giornata di ieri, mercoledì 1° marzo.
La Rotonda della struttura penitenziaria milanese, il fulcro da cui partono i vari raggi in cui passano la maggior parte delle loro giornate i detenuti, ha infatti ospitato l’evento di inaugurazione di un impianto di sonorizzazione, fortemente voluto da Franco Mussida e dalla Direzione del carcere, con il supporto di Slow Music, che porterà la Musica scelta dai detenuti nei vari spazi di San Vittore.
Un progetto che nasce sì da CO2, l’iniziativa che dal 2013 ha portato la Musica in 11 carceri italiane grazie alle audioteche contenenti musica strumentale di ogni nazione e genere divisa in 9 grandi famiglie di stati d’animo, ma che ne è evoluzione. La Musica non è infatti più a disposizione del singolo individuo e/o gruppo di lavoro, ma di tutta la comunità carceraria: detenuti, agenti di Polizia Penitenziaria, visitatori, amministrazione.
Presenti all’evento, oltre a Franco Mussida, all’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi e al Direttore di San Vittore Giacinto Siciliano, l’ex Direttore e Provveditore Luigi Pagano, il rappresentante di SlowMusic Massimo Poggini, il Prof. Flavio Antonio Ceravolo e la Dott.ssa Francesca Viacava, membri fin dal 2013 del Comitato Scientifico CO2. E ancora, Mario e Marco Lavezzi, in rappresentanza della SIAE, e Matilde Corti, educatrice de La Nave, settore di San Vittore dedicato ai detenuti con problemi di dipendenza.
E proprio Matilde Corti, che coordina all’interno del carcere le attività del laboratorio di Ascolto Emotivo Consapevole tenuto da Franco Mussida, ha introdotto alcuni detenuti che hanno letto i loro pensieri legati a questa attività dove la Musica ricopre un ruolo fondamentale.
L’accensione ufficiale dell’impianto di sonorizzazione, unico in Europa, non poteva che essere accompagnato da dei momenti musicali: il coro dei detenuti de La Nave, diretto dal giornalista Paolo Foschini, Franco Mussida che ha eseguito il suo brano Il mondo in una nota e la CPM Ultra Pop Band composta da, alle voci, Mattia Algieri, Marina Ferrazzo, GIulia Lazzerini e Raffaella Zago (diplomati Canto AFAM), Pietro Bombardelli (allievo Canto AFAM), al basso Alberto Pantaleo (allievo Basso AFAM) e alla batteria Giordano Giorgi (diplomato Batteria AFAM) che, eseguendo Aria sulla IV corda di Bach hanno dato il via alla Musica che ha iniziato a risuonare nel corridoio e nella Rotonda.
Grazie quindi a tutti coloro che hanno reso possibile realizzare un sogno che risale al 1987, quando Franco Mussida ha iniziato le prime attività musicali dedicate ai detenuti, dimostrando che la Musica e la cultura possano essere promotori di cambiamento sociale, anche in luoghi dove a volte la speranza e il cambiamento purtroppo si perdono.
QUI trovate alcuni degli articoli della rassegna stampa dell'evento.