NOME: Greta Moroni 

CITTA': Sondrio

CORSO: Canto AFAM
ANNO DI NASCITA: 1996


 
DA QUANTO TEMPO CANTI?
Fuori dalla doccia da 9 anni!


TI RICORDI IL GIORNO IN CUI HAI DECISO CHE AVRESTI VOLUTO FARE IL MUSICISTA?
Di preciso no perché sotto sotto (sarà una frase fatta, ma è così) ho sempre voluto e sognato di fare la musicista e non mi sono mai vista in un ufficio… Ma senza dubbio mi ricordo con precisione il 20 luglio 2017 in cui passando l’esame d’ammissione del CPM mi si è materializzata davanti la possibilità di diventare musicista per davvero.



CHI TI HA ISPIRATO?
Sono stata cresciuta con un cocktail di audiocassette e cd di artisti diversi che sicuramente hanno influito. Ascoltavo in loop Queen, Pink Floyd, Sade, Zucchero e tanta musica classica (da brava valtellinese anche una gran quantità di Davide Van De Sfroos)
 
HAI FREQUENTATO ALTRE SCUOLA DI MUSICA?

Prima del CPM ho preso qualche lezione di canto in una piccola accademia a Sondrio, per il resto gavetta a partire dai palchi degli oratori e delle sagre.


COME MAI HAI SCELTO IL CPM?
Dopo essermi informata su tutte le possibilità accademiche in ambito musicale, il CPM mi ha dato l’impressione di essere la scuola in cui potessi veramente imparare la teoria e la pratica sul campo.
 
STUDI QUALCHE ALTRO STRUMENTO?
Come tutti seguo il corso di pianoforte complementare, in più una decina d’anni fa prendevo lezioni di chitarra (ma ci ho rinunciato subito, all’ennesima lezione vergognosa, testuali parole dell’insegnante: “Ma forse non è meglio se canti?” - breve storia triste, in realtà credo sia stata questa l’occasione in cui ho capito di dover iniziare a cantare fuori dalla doccia).
 
CANTI IN ITALIANO O IN INGLESE?

Ho sempre cantato solo in inglese, ma da un paio d’anni a questa parte ho notato quanto l’italiano sia una lingua molto più colorata ed espressiva, oltre che musicale! Ora un buon fifty - fifty tra italiano e inglese, ma devo dire che spesso mi piace anche cantare in francese

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IN QUALE EPOCA MUSICALE VORRESTI VIVERE?

Vorrei tanto aver avuto questa età tra gli anni 60 e 70 di Woodstock e del miglior cantautorato italiano

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SE POTESSI FAR TORNARE IN VITA UN ARTISTA CHI SCEGLIERESTI?

Ci ho pensato più volte e sicuramente mi piacerebbe che Fabrizio De André fosse ancora tra noi. Nonostante la quantità esagerata (e la qualità) delle parole che ha scritto, non aveva sicuramente finito le cose da dire.


3 CANTANTI O GRUPPI PREFERITI
Questa è una domanda difficile! Indubbiamente nella top 3 ci sono i Queen e Stevie Wonder, per quanto riguarda l’altra posizione del podio non saprei, sono sempre stata attratta dai timbri particolari più che dal classico bel canto. Forse la dividerei tra Eddie Vedder, Joan Baez e Zaz (vanno bene anche 5 vero?).
 
HAI UNA BAND O SUONI DA SOLO?
Ho avuto una band per anni (con cui la sopra citata gavetta), facevamo un rock decisamente non adatto alla mia voce, ma ci divertivamo un sacco! Ora della band è rimasto solo il chitarrista, che nel frattempo dai tempi dell’oratorio si è specializzato in chitarra jazz, con cui ho un duo acustico, The Jive Talk, progetto in cui riarrangiamo grandi classici di ogni genere per riadattarli alle nostre corde e ai nostri gusti. Stiamo approfittando di questo periodo di reclusione forzata per rivoluzionare la scaletta e averne una che segua un filo logico, con l’idea di creare concerti a tema che si adattino più ai teatri che alle classiche situazioni da aperitivo.
Singolarmente, dato che in quarantena di tempo ce n’è, mi sto dedicando tanto al pianoforte e dopo anni di blocco dell’artista sto forse iniziando anche a scrivere qualcosa!



DOVE TI PIACE ASCOLTARE MUSICA?

Le mie orecchie sono poco abituate ad essere lasciate in pace, ho una playlist su Spotify per tutto! Non sono affatto un lupo solitario, ma quando mi capita di trovarmi bene da sola mi piace prendermi appuntamenti con i miei album preferiti e sdraiarmi sul letto ad ascoltarli con attenzione.
 
PREFERISCI LAVORARE IN STUDIO O ESIBIRTI SU UN PALCO?
Mille volte su un palco, non credo ci siano tante cose in grado di darmi l’emozione e l’adrenalina che mi danno i live. Anche se, da puntigliosa al limite dell’ossessivo, anche il lavoro in studio mi dà grandi soddisfazioni.



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