Samuele Ranalli

Instrument:

Course:

  • Singing
  • AFAM

NOME: Samuele Ranalli 
CITTÀ: Vieste
CORSO: Canto AFAM 
ANNO DI NASCITA: 2003

DA QUANTO TEMPO SUONI?
Ho iniziato a prendere lezioni di canto nel 2017, nonostante cantassi praticamente da sempre. In seguito, nel 2020, iniziai anche con lo studio del pianoforte, strumento che mi ha poi aiutato molto in quelle che sono state le prime fasi di scrittura musicale.

TI RICORDI IL GIORNO IN CUI HAI DECISO CHE AVRESTI VOLUTO OCCUPARTI DI MUSICA?
 Assolutamente si, direi che è ormai rimasto impresso nei miei ricordi. In quel giorno portammo in scena uno spettacolo, frequentavo le medie, ed essendo incluso nella maggior parte dei brani all’interno della rappresentazione riuscii ad esibirmi per la prima volta davanti ad un pubblico. Quel giorno conobbi quelli che sarebbero poi stati i miei insegnanti e mentori nel mio percorso musicale.

CHI TI HA ISPIRATO?
I primi artisti a cui mi approcciai appartenevano tutti alla scena musicale internazionale, si trattava principalmente di pop star come Lady Gaga o Katy Perry, artiste che mi accompagnarono nei primi ascolti della mia infanzia. Successivamente, avvicinandomi alla musica italiana, mi appassionai molto allo stile e alla scrittura di Michele Bravi, la cui sensibilità e intimità mi colpirono sin dal primo momento, diventando fonte d’ispirazione per i miei stessi pezzi.

L’ULTIMO CANTANTE CHE TI HA COLPITO?
Probabilmente uno degli artisti che ho scoperto più recentemente e che mi ha più colpito è Cmqmartina, la cui musica sembrava totalmente distante da quelli che erano i miei ascolti passati, ma che in realtà mi ha subito catturato coi suoi testi e col suo stile musicale.

3 CANTANTI O GRUPPI PREFERITI
Lana del Rey, Michele Bravi, Levante

HAI UNA BAND O SUONI DA SOLO?
Attualmente sto avviando un progetto da solista assieme al mio produttore, ma nell’ambiente del CPM ho conosciuto un bravissimo chitarrista con cui c’è subito stata una grande complicità musicale e con cui ho iniziato a lavorare per esibizioni dal vivo.

PREFERISCI LAVORARE IN STUDIO O ESIBIRTI SU UN PALCO?
Amo entrambe le cose in realtà, ma penso che le emozioni che si provano durante un’esibizione dal vivo siano impagabili e superino quelle di una sessione in studio.

PERCHÉ HAI SCELTO PROPRIO IL CPM PER IL TUO PERCORSO?
Perché presenta l’impostazione che cercavo e che voglio intraprendere nel mio percorso musicale e soprattutto per l’ambiente che presenta, il quale permette di conoscere altri musicisti ed eventualmente avviare progetti con essi.

COSA CONSIGLIERESTI A CHI STA PER APPROCCIARSI A QUESTO MONDO?
Sicuramente di prenderlo con serietà e senza avere la “fretta” di farsi notare, ma magari di concentrarsi di più sul proprio lavoro, cercando sempre di migliorarsi e rinnovarsi.

PROGETTI PER IL FUTURO? 
Tanti, forse troppi. Mi piacerebbe, un giorno, poter pubblicare tutti i pezzi che ho scritto in passato e a cui sono più legato, in quanto raccontano una parte di me che forse ora non c’è più, che è andata via crescendo.

LA DOMANDA CHE NON TI ABBIAMO FATTO, MA ALLA QUALE AVRESTI VOLUTO RISPONDERE?
“Com’è strutturato il tuo processo creativo?” 
Col tempo ho capito che ciò che amo di più nella scrittura dei miei testi è creare delle immagini che vadano  a descrivere gli eventi che racconto nei miei testi. Paragono questo processo allo scatto di un’istantanea; ogni momento resta impresso in uno dei miei brani. 


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