Valerio Panzavecchia

Instrument:

Course:

  • Guitar
  • Bachelor

NOME: Valerio Panzavecchia
CITTÀ: Palermo
CORSO: Chitarra BAC
ANNO DI NASCITA: 1992
 

DA QUANTO TEMPO SUONI?
Il mio primo “strumento” è stato la voce, ho iniziato a cantare per diletto quando frequentavo le scuole medie, qualche anno dopo, verso i 15, ho comprato la prima chitarra.

TI RICORDI IL GIORNO IN CUI HAI DECISO CHE AVRESTI VOLUTO OCCUPARTI DI MUSICA?
Non ricordo un giorno esatto, probabilmente sono stati tanti i fattori ad incidere, tra questi il fatto che i miei fratelli più grandi suonavano, collezionavano ed ascoltavano tantissimi dischi e mi portavano spesso in giro con loro a vedere concerti. Sono stato in qualche maniera travolto dalla loro passione per la musica a 360 gradi, poi quando sono salito per la prima volta sul palco ed ho iniziato a scrivere le prime canzoni ho capito che non avrei mai più voluto smettere.

CHI TI HA ISPIRATO?
I Beatles, Jimi Hendrix ed i Nirvana in una primissima fase sono stati dei punti di riferimento fondamentali, mentre gli ultimi anni mi ha fortemente influenzato la “Black music”, da James Brown e Marvin Gaye fino ad arrivare a Micheal Kiwanuka ed i Black Pumas…quindi il Funk, il Soul, il blues, la Motown ed in generale le contaminazioni che vengono fuori mischiando anche altri generi musicali.

L'ULTIMO CANTANTE CHE TI HA COLPITO?
Ho visto di recente Paolo Nutini al Teatro antico di Taormina in occasione dell’ultima data italiana del tour di “Last Night In The Bittersweat”. È stato un live indimenticabile, la sua voce clamorosa e le canzoni bellissime, il pubblico presente è rimasto incantato dall’inizio alla fine del concerto. C’erano 2000 persone ma sembrava di stare a casa sua per il clima che che è riuscito a creare, ha abbattuto la distanza “fisica” tra palco e pubblico e con la sua semplicità e fragilità ha fatto vibrare tutti senza che ci fosse bisogno di mille scenografie, coreografie o fuochi d’artificio, cosa ormai molto rara.

3 CANTANTI O GRUPPI PREFERITI
Paolo Nutini, The Beatles, Arctic Monkeys.

HAI UNA BAND O SUONI DA SOLO?
Ho un progetto musicale, si chiama “The Heron Temple”, a Giugno abbiamo pubblicato “W.A.U” (acronimo di Where Are U?), il nostro primo album che attualmente stiamo promuovendo live in giro per l’Italia. 

PREFERISCI LAVORARE IN STUDIO O ESIBIRTI SU UN PALCO?
Mi piacciono entrambe le cose. Credo siano semplicemente due fasi diverse di un unico processo, “fare musica”. La prima sicuramente è quella più stimolante, creativa, a tratti anche più dispendiosa e razionale (specialmente in fase di produzione). Il live invece è il luogo in cui le emozioni prendono in mano il volante e decidono dove portarti, il luogo del sudore, dell’imprevedibilità, il più magico al mondo ed allo stesso tempo l’unico in cui mi sento realmente al sicuro.

PERCHE' HAI SCELTO IL CPM PER IL TUO PERCORSO?
Conoscevo il CPM ed i suoi insegnanti da anni, mi sembrava la scuola più adatta per poter approfondire lo studio dello strumento e per poter trasformare la mia più grande passione in lavoro, oggi posso dire di aver avuto ragione, ho conosciuto tantissimi ragazzi meravigliosi con cui ho stretto ottimi rapporti d’amicizia e questa cosa non ha prezzo, sono super felice di questa esperienza.

STUDI QUALCHE ALTRO STRUMENTO?
No, soltanto chitarra ma in futuro mi piacerebbe studiare la tromba!

SONO NATI PROGETTI/COLLABORAZIONI AL CPM?
Al momento no ma mai dire mai! Mi piacerebbe! 

COSA CONSIGLIERESTI A CHI STA PER APPROCCIARSI A QUESTO MONDO?
Consiglio sempre di ascoltare una valanga di musica senza pregiudizi o “barriere” e di essere sempre sinceri e onesti con se stessi, in una parola “credibili”. 

PROGETTI PER IL FUTURO?
Dopo questi anni di stop vorrei suonare live il più possibile e scrivere nuove canzoni.

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