Sezione Batteria: intervista a Roberto Gualdi
Mancano pochi giorni all’Open Day e abbiamo deciso di fare due chiacchiere con il responsabile del dipartimento di batteria del CPM, Roberto Gualdi. Gli abbiamo chiesto cosa significhi per lui insegnare al CPM e cosa vuol dire essere un musicista. Leggete i consigli di Roberto a tutti i ragazzi che vogliono intraprendere questa strada.
Cosa significa per te insegnare al CPM?
Il CPM rappresenta l’inizio e tutta la mia vita adulta. Ho iniziato da allievo nel 1990, poi ho fatto l’assistente, poi il sostituto, sia di batteria che di teoria, nel 2000 ho iniziato ad avere dei miei corsi e da più di 10 anni sono responsabile della sezione batteria. Mi manca solo lavorare in segreteria. L’anno prossimo festeggio 30 anni di frequentazione.
Cosa posso dire, quando ho iniziato a studiare era un sogno, una scuola pazzesca, tanti ragazzi super entusiasti come me, si creavano gruppi, era un’avventura incredibile.
La cosa incredibile è che i ragazzi conosciuti in quel periodo risultano essere diventati i miei compagni di viaggio della vita.
Potrei raccontarti che nel 1991 un allievo di chitarra chiese il numero di un batterista in segreteria per formare un gruppo, l’allievo era Stefano “Sebo” Xotta, è diventato un fratello e suoniamo ancora insieme. Con lui suono da 20 anni nei Four Tiles, insieme a Cesareo di EeLST e Guido Block. Il bassista che suonava con Stefano era Alberto Bollati, allievo anche lui all’epoca e ora insegnate di Basso Rock. Con Alberto abbiamo suonato in tante situazioni diverse, Ricky Portera, Paola Turci e tanto altro e, dall’anno scorso, abbiamo ricominciato a suonare insieme con Marco Sfogli e siamo finiti anche in Cina, a Shanghai, per la fiera Music China 2018.
Potrei anche parlarti di Eros Cristiani, pianista e tastierista fantastico e con cui continuo a suonare con Vecchioni, Chiara e nei suoi progetti personali.
Per concludere direi che devo veramente tantissimo al CPM e non riesco ad immaginare il mio percorso senza essere partito da questa scuola.
In questi ultimi anni poi è diventato un luogo ancora più magico, la struttura è di altissimo livello, ci sono tantissimi ragazzi e si respira musica in ogni stanza e corridoio e lo sforzo di Franco Mussida e di tutto il corpo insegnanti e di continuare a perfezionare programmi, attività e condivisioni. Condivisione dovrebbe essere la parola d’ordine, come dice Victor Wooten nel suo libro The Music Lesson “La condivisione è l’unica strada possibile per la crescita”.
Cos'è per te la musica? E quando hai scoperto che "da grande" volevi fare il musicista?
Da adolescente mi sentivo abbastanza “sfigato” e un po’ fuori dal gruppo. La Musica mi ha fatto innamorare del suo mondo meraviglioso e passavo le giornate ad ascoltare i dischi. Quando poi ho sentito la necessità di appartenere a questo mondo magico in maniera diretta, e iniziando a suonare ho conosciuto altri “disadattati” con cui creare una band ho capito che quello sarebbe stato il mio posto, non mi riconoscevo in pieno nel mondo ma mi ero creato un mio mondo parallelo. Non ero più uno sfigato. Avevo capito chi ero.
Molto semplicemente da quando ho iniziato a suonare, a 14 anni, è sempre stata la cosa che mi ha interessato di più.
Tra discoteca e suonare… suonare. Tra vacanze e suonare… suonare. Tra compagnia e suonare… suonare.
Ho messo i giorni in fila, cercando di suonare, studiare, migliorare tutti i giorni e questo molto semplicemente perché è il modo che ho per sentirmi intero.
Per la cronaca continuo a non riconoscermi appieno nel mondo, anzi, forse ancora meno, ma sono felice cittadino del mio mondo parallelo e ancora adesso vedere un concerto di un mio eroe o scoprire un nuovo “disco preferito” è una gioia. E’ la mia vita e non la cambierei con niente altro.
C'è un consiglio che vorresti dare a chi decide di fare della musica la sua vita?
Siate sicuri di quello che volte e se siete veramente sicuri buttatevi a capofitto senza mezze misure. Credo che sia molto importante capire che ad un certo punto vuoi essere un musicista… non che vuoi fare il musicista ma che vuoi essere un musicista, ed è molto differente. Fate questa scelta se siete certi di poter dedicare alla musica tutto il vostro tempo, la vostra curiosità, la vostra energia e la pazienza di chi vi sta a fianco.
La Musica ti chiede 24 ore al giorno, ed è una condizione particolare. Non ci sono vacanze o ferie, si lavora o si è disoccupati. Si lavora con la febbre, con problemi a casa e via così. Però è un viaggio meraviglioso ti permette di viaggiare attraverso i continenti o attraverso le epoche con il tuo strumento. Ti permette di incontrare uomini straordinari del passato e del presente. Ti permette di connetterti con il tuo “Dipartimento Emozionale” e di connetterti con gli altri. Ti permette di capire chi sei e di crescere.
Ma prima di tutto vorrei dire…Divertitevi… godetevi l’esperienza, ogni giorno.
Vivere la Musica è uno dei modi più belli e appaganti di vivere ed è un' occasione meravigliosa di crescita e miglioramento ma non "annacquate" questo dono con ansia di successo, like, visualizzazioni ecc. Il successo può arrivare o non arrivare. Non mi ricordo chi disse "il successo è un incidente di percorso" , la vera gioia deve essere il viaggio e non l’arrivo… Ed è un viaggio meraviglioso.
Il disco che hai ascoltato più di tutti?
Il disco che ho ascoltato di più e che continuo ad ascoltare ancora… sono tre.
Seconds Out - Genesis
The Wall - Pink Floyd
Tony Scott - Music For Zen Meditation
Ci racconti un aneddoto divertente della tua carriera?
Vediamo… potrei raccontarti di quando ero allievo al CPM e per mantenermi suonavo con un orchestra da ballo. Cinque sere alla settimana e 5 ore a sera, più ovviamente lunghissimi viaggi in pulmino. A letto quasi all’alba e sveglia presto per studiare o andare a scuola.
Una sera stavo suonando un valzer e la mia cassa che segnava il battere mi ha ipnotizzato, insomma colpo di sonno, ero talmente stanco che mi sono addormentato mentre suonavo.
Siccome sono decisamente convinto che per un musicista ascoltare la Musica dovrebbe essere una pratica quotidiana da affiancare alla pratica vera e propria voglio salutarvi con una proposta di ascolto. Quali sono stati i miei eroi batteristi, quelli che mi hanno influenzato di più, e come e perché sono cambiati nel corso degli anni.
Alla fine sono sempre stato colpito da una tipologia di batterista che definisco “Abitante della Terra Di Mezzo.” Mi spiego: John Bonham è chiaramente Rock, mentre Elvin Jones è chiaramente jazz…ma che dire di Terry Bozzio, Simon Phillips, Bill Bruford, Manu Katché, giusto per citarne alcuni.
Ovviamente mi piace tantissimo anche John Bonham e nel jazz adoro Art Blakey, Jimmy Cobb, Tony Williams e Jack DeJohnette, ma alla fine gli eroi per cui sono andato in fissa sono sempre stati riconducibili ad un tipo di batterista con uno stile ed una voce unica e che hanno attraversato stili ed epoche differenti sempre un po’ a modo loro. Se dovessi però citare un solo faro di riferimento costante nella nebbia ritornerei sempre a Steve Gadd. Menzione a parte Simon Phillips e Gavin Harrison. Li seguo da sempre e negli anni li ho conosciuti e frequentati anche nella vita vera. Vedere come gestiscono la loro carriera, il lato artistico, il business, i social, con il passare degli anni è fonte di grande ispirazione. Per quanto riguarda l’elenco più o meno dettagliato degli eroi della mia vita farò di più, voglio aggiungere per ognuno di loro una proposta di ascolto. Ovviamente sono album che in un certo periodo sono stati importanti per me, oppure sono quelli con cui ho conosciuto un certo artista e non necessariamente sono i più rappresentativi o i lavori migliori dei vari artisti.
- Franz Di Cioccio - PFM - Come Ti Va In Riva Alla Città
- Tullio De Piscopo - Pino Daniele - Vai Mo’
- Giovanni Pezzoli - Lucio Dalla - Dallamericaruso
- Agostino Marangolo - Pino Daniele - Musicante
- Walter Calloni - Eugenio Finardi - Diesel
- Mauro Spina - Eugenio Finardi - Blitz
- Ellade Bandini - Fabrizio De Andrè - 1991 Concerti
- Stewart Copeland - The Police - Zenyatta Mondatta
- Omar Hakim - Sting - Bring On The Night
- Billy Cobham - Power Play
- Mel Gaynor - Simple Minds - Sparkle In The Rain
- Simon Phillips - Protocol
- Terry Bozzio - Jeff Beck - Guitar Shop
- Chad Wackerman - Andy Summers - Charming Snakes
- Bill Bruford - King Crimson - Discipline
- Trilok Gurtu - John McLaughlin Trio - Live at the Royal Festival Hall
- Manu Katché - Peter Gabriel - Secret World Live
- Jeff Porcaro - Toto - Kingdom Of Desire
- Steve Gadd - Randy Crawford - Feeling Good
- Gavin Harrison - Eugenio Finardi - La Forza Dell’Amore
- Danny Carey - Tool - Laterals
- Mark Guiliana - David Bowie - Black Star
… E Buona Vita.