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Un saluto a Paco de Lucia

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Pubblicata il 26.02.2014

Non ho mai avuto il piacere di conoscerlo di persona Paco De Lucia, ma di ascoltarlo ovviamente si, e non solo nell’occasione del famoso trio con MacLaughlin e Di Meola. La visita in India di un paio di anni ha fatto vedere ancora più chiaramente...

la linea zingara tracciata secoli fa, che dall’India passando per la Romania arriva in Spagna, lasciando tracce in tanti altri paesi, anche il nostro: un segno del passaggio dello spirito musicale popolare da popolo a popolo.
Fermezza, passione, energia della volontà, maestria, orgoglio di sentirsi intimamente libero. La sensibilità del musicista che usa consapevolmente le capacità evocative del mondo Frigio e Lidio, come fa un pittore con il rosso e con il blu, sono stati i veri strumenti del suo incantare la gente, le intenzioni profonde che hanno temprato, dato identità alla sua arte. Non verrà ricordato per le sue velocissime sequenze di note, ma per la pregnanza con cui faceva vivere lo spirito sonoro del Flamenco.
 
Franco Mussida

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