Paolo Jannacci: L'intervista su Repubblica
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Paolo Jannacci: “Papà Enzo? Il mio Disco d’oro. Ma ora applaudono anche me”
Tra memoria, musica e didattica: l’intervista su Repubblica e il suo ruolo di docente al CPM Music Institute di Milano
Domenica 15 giugno, la sezione “Milano Società” de La Repubblica ha dedicato un’ampia intervista a Paolo Jannacci, musicista, compositore e docente al CPM Music Institute, che si racconta in un dialogo intenso tra ricordi personali e presente artistico. “Papà Enzo? È il mio disco d’oro. Ma oggi il pubblico applaude anche me”, titola l’articolo a firma di Luigi Bolognini, restituendo il ritratto di un artista che ha saputo trasformare l’eredità di un gigante della musica italiana in una voce personale, viva, autonoma.
Paolo Jannacci, figlio del grande Enzo, è ormai da anni una presenza autorevole e poliedrica nel panorama musicale italiano. Pianista jazz, fisarmonicista, cantante, autore di colonne sonore e arrangiatore, ha saputo costruire un percorso solido, culminato anche nella partecipazione a Sanremo nel 2020 e in una recente esibizione – intensa e poetica – al Festival 2024, insieme a Stefano Massini.
Ma non c’è solo il palco nel suo presente. Jannacci è anche docente di ruolo presso il CPM Music Institute di Milano, uno dei principali poli didattici italiani dedicati alla musica moderna. Dal 2006 insegna Musica d’insieme, condividendo con le nuove generazioni la sua esperienza, il suo stile e quella visione della musica come linguaggio profondo, personale, collettivo.
La didattica, per Paolo Jannacci, è un’estensione naturale dell’attività creativa: un modo per coltivare il talento e lo spirito critico, trasmettendo ai giovani non solo tecnica ma sensibilità, libertà espressiva, capacità di ascolto.
L’articolo di Repubblica ne conferma la cifra umana oltre che professionale: ironico, riflessivo, autentico. E ci restituisce l’immagine di un artista che ha trovato il suo spazio nel tempo, facendo tesoro delle radici per camminare con passo sicuro nel presente.